Tanti cliché in questo disco, ma realizzati sempre con grande garbo
Davanti a Le Confessioni di Coppola sono stato parecchio in difficoltà. Già perché nel pop ibridato con il cantautorato dell'artista romano ci ho rivisto tante cose che proprio non mi vanno a genio, come ad esempio un continuo insistere su certi cliché del cantautore, come ad esempio la nostalgia, i sentimenti dolceamari e "i colori pastello" che vengono evocati nei pezzi di Coppola mi paiono davvero troppo fini a se stessi per muovermi un giudizio positivo. Tuttavia, al netto di un gusto che non rispecchia i miei, per onestà intellettuale debbo ammettere come il cantautore romano faccia tutto questo con un garbo, un'eleganza e, perché no, una dolcezza unici nel suo genere, rari in questo ambiente e che rende tracce "che mai ascolterei" comunque gradevoli e pure belle, in certi momenti.
Mi sto riferendo ad "Amore virtuale" a, mio avviso la canzone migliore del disco che benché in certi aspetti del testo non mi convinca granché, mi ha conquistato per il suo arrangiamento semplice ma efficace, per i suoni rotondi e l'armonia che si respira per l'intero brano. Ecco, esatto: sentimenti contrastanti, la maggior parte dei quali, però, per onestà intellettuale, ribadisco essere positivi.
"Un lavoro intenso, composto di otto brani che l'artista definisce come uno specchio della propria intimità, nei quali esso fa i conti con l’urgenza e insieme con la paura di mettersi a nudo, davanti al mondo e prima ancora davanti a sé stesso, fondendo slancio poetico ed influenze rock ad una naturale vocazione pop".
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La recensione Le Confessioni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-02 08:22:32
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