Medusa (Vol. 1) è un disco che, almeno secondo me, non può essere "letto" e capito senza avere un minimo di contesto. Già perché Capitano Merletti, come si evince e della sua biografia e dal materiale stampa che accompagna questa uscita, ha impiegato "la bellezza e la freschezza" di tre anni per realizzare questo album. Ecco, sempre secondo il mio modo di vedere, non si può analizzare canzoni, belle canzoni come "Ghost Wind" senza ricordarsi/tenere da conto che si tratta di un lavoro lunghissimo, ancora più lungo per i ritmi dell'industria discografica odierna.
E invece l'artista veneto si è proprio preso tutto il "suo" tempo del mondo, facendo e, soprattutto, disfacendo, per sua stessa ammissione. Quasi una "tela di Penelope" in versione folk e psichedelica. Beh, per me, super-interessante: e per voi?
"Il lavoro di registrazione e produzione è durato circa 3 anni, le canzoni sono state scritte in un periodo che va dal 2009 circa ad oggi. È un doppio album perché i pezzi erano molti ed è un po'l’album della vita; ci sono le canzoni a cui sono più affezionato, quelle che hanno fotografato i momenti più importanti della mia esistenza, quelle che durano negli anni. Ho sperimentato molto, ho cercato di non usare le prime intuizioni facili ma di andare oltre, alla ricerca di qualcosa di nuovo e personale. In parte ci sono riuscito. Ho fatto e disfatto finché non ero soddisfatto. In un certo senso è qualcosa che va nella direzione contraria di quello che ci si aspetterebbe da un album, è lungo, richiede tempo per essere digerito. Ci sono un sacco di canzoni!".
L’abbiamo diviso in due, una prima parte esce adesso e la seconda in autunno.
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