Il Barone di Munchausen "non sapeva vivere in mezzo alle persone" e si è rifugiato in un beat lo fi psichedelico
Il Barone di Munchausen continua la costruzione del suo feudo urban. Ha difeso i suoi confini dall'itpop – di cui si sente solo qualche eco – e dall'elettronica martellante. Il suo nuovo singolo si chiama I peggiori anni della nostra morte e parla della difficoltà del cantante di stare in mezzo alle persone sul beat morbido e lo fi di Cactunes_.
Non sapevo vivere tra le persone
Penso sia meglio morire con tanto amore
Il Barone di Munchausen spacca a metà il suo cuore per farci sentire il suo dolore, o almeno dal testo sembra così. La voce è rilassata, e non scossa come ci si aspetterebbe in una confessione del genere. Ma allora il barone ci prende in giro?
Forse no. Forse è anestetizzato al punto da non far più caso alle ferite, come suggerisce il beat fumoso e psichedelico. Così la musica e i sentimenti del cantante sembrano ugualmente annebbiati. Ma questa è solo un'ipotesi, la migliore, quella secondo cui il barone non sta parlando a cuor leggero di un tema così complesso.
Rimane il dubbio, ma almeno I peggiori anni della nostra morte ha lasciato aperto un interrogativo, ha smosso qualcosa.
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La recensione i migliori anni della nostra morte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-07-04 16:40:00
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