Flypaper for freaks. Gradevole allitterazione tra gocce asimmetriche di infinita pioggia ottobrina. Nell’autunno pieno e uggioso, fra nuvole polverose scivolano tre pezzi di garage rock, secchi nell’impronta e puliti, con giri di basso blues e voce che interpreta, da sussurro a graffio, molteplici influenze si baciano percorrendo una lineare asciuttezza dei suoni, senza effetti, estrosità o conigli dal cappello. Spunta nell’ultimo brano un hammond che fa tanto seventies, qua e là frammenti di rock n’ roll, prove tecniche di emersione: una registrazione più attenta e un mastering migliore avrebbero reso con maggiore convinzione il carattere della band. Comunque uno stile proprio c’è, attendiamo altro, tre pezzi sono solo tre.
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La recensione Echo Lights di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-11-12 00:00:00
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