Uno standard it-pop, ligio alle regole del genere, pacato e dolce come una fotografia dalle tinte pastello
Quanti possono essere i cliché nella composizione di un brano pop? Possono essere stilistici e riguardare l'incastro armonico degli strumenti tra di loro. Possono essere melodici e tematici, per le parole usate e le situazioni amorose narrate. Ma possono riguardare anche i colori, le sfumature emotive rievocate da artisti e produttori, nel tentativo di dare alla propria musica la sfumatura riconoscibile per un pubblico che di questi topoi si nutre da tempo.
Pazienza, singolo di Methos, uscito lo scorso anno per Gotham Dischi e Orangle Records, rientra esattamente nella categoria dell'it-pop che cede ai cliché cromatici. I colori conferiti al pezzo, grazie al lavoro di Delco in produzione e alla voce aggiuntiva di Ninì - che interviene come corista, ma anche come voce di risposta al dialogo che si instaura nello special -, sono quelli della fotografia post-prodotta in modo accurato, per far risaltare alla perfezione le tinte azzurre e rosa della luce di un tramonto di città. La giusta malinconia, le giuste atmosfere it-pop da manuale, per portare a casa un compito sufficiente, ma che forse non eccelle.
Sembra che manchi una scintilla, quel guizzo che alla fine dei tre minuti di canzone farebbe tirare un sospiro di sollievo, e di piacere. Piacere che arriva a metà, per ora. Noi aspettiamo fiduciosi.
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La recensione Pazienza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-04-01 21:05:00
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