AFTRSX?
Forse è Questo Che Siamo 2023 - Alternativo

Forse è Questo Che Siamo
19/07/2023 - 19:32 Scritto da vanninifrancesco

Un'opera prima carica di energia pura che nasconde, nel finale, anche una vena d'ispirazione tutta da scoprire.

Forse è Questo Che Siamo è il primo disco degli AFTRSX?, trio alternative rock milanese nato nel 2022.

Si tratta di una raccolta di dieci brani che vogliono essere una sorta di post-it, un piccolo reminder per orientarsi in una vita che sfugge via.

Si apre con Zenit, chitarre distorte, cassa acida in quarti e basso che lo doppia. Le voci restano bene a galla fino al ritornello, dove lottano con il muro di suono e ogni tanto vanno sotto il livello di galleggiamento.

Un ottimo inizio che fa rilasciare una prima dose di adrenalina. SNAI è un altro brano che si candida per passaggi estivi in radio. Il testo è teso, nervoso e ben serrato. Si sentono chiaramente i Kolors di questo ultimo periodo di scrittura in italiano e la volontà di radiofonicità. Bello lo special che ferma tutto il groove per farlo accelerare in cicli di quattro battute per approdare in un momento di stasi totale e poi nel ritornello finale in pieno regime.

Drama vive di un caso di personalità stilistica multipla: la batteria è pesantissima, il groove crashato ma il suono è trattato in maniera pop, rsultando pulitissimo e quasi straniante. Bello lo stacco tra strofa parlata e ritornello cantato, ma anche qui stiamo raccontando di una canzone pensata hard rock e prodotta con una pulizia patinata che è propria del pop melodico.

Parte subito in tiro Vento in un riff che vede le chitarre in primo piano. Ancora un incedere alla Limp Bizkit ripuliti e alleggeriti. Caleidoscopio rappresenta un cambio di passo, una "quasi ballata" con un sound indie e le chitarre elettriche strummate come fossero acustiche. Risulta sempre interessante e vario il modo di scrivere i testi semplice ma incisivo.

Con Pupille si riparte in quarta su un riff aggressivo ben assecondato da basso e batteria. Come sempre ottima la sovrapposizione delle parti vocali e ben sfruttate le dinamiche.

MDM con accordi di chitarra elettrica quasi pulita e cassa in quarti nell'intro e raddoppi vocali nei finali di frase in stile rap. Anche qui si schiaccia l'occhio ai possibili passaggi radio, salvo trovarsi dentro uno strumentale e una "reprise" inaspettate e squadrate che colpiscono l'ascoltatore.

Talent si fa forte di una sinergia ritmica tra gli strumenti portata ai massimi livelli e di una capacità di sprigionare groove finora mai raggiunta. Da segnalare l'ingresso in scena della chitarra acustica, in un semplice strumming che però cambia totalmente le carte in tavola inaspettatamente.

Canzone d'Amore Struggente è ciò che vuole essere: una canzone riflessiva, borderline con tristezza e insoddisfazione. Il momento in cui il sospetto che sia venuto il momento di crescere si fa quasi certezza. Forse la canzone più rappresentativa dell'album, ma anche la meno allineata al sound di riferimento del disco.

Si chiude con Amarcord, altra canzone riflessiva, dove la voce può distendersi un attimo in ritmiche più rilassate. Anche questo pezzo è forse tra i più a fuoco e centrati, pur non essendo tra quelli più in tiro.

In conclusione Forse è Questo Che Siamo è un disco che parte per essere figlio di sonorità come quelle dei Limp Bizkit, ma finisce per essere un piccolo gioiello molto più pop e indie di quanto non si possa credere ascoltando le prime canzoni.

Bisogna arrivare alle ultime due tracce per trovare, dulcis in fundo, il massimo dell'ispirazione e forse dell'essenza di questa band. Una sorta di scoperta per serendipità: mentre gli AFTRSX? si prodigavano a cercare la pesantezza del sound, si sono ritrovati a dover fare i conti con un'anima meno estrema e molto più ispirata in canzoni che possono rientrare perfettamente in un ambito indie pop ma con un peso specifico maggiore, sia al livello dei testi, che sono sempre molto ben centrati, sia al livello musicale, con una capacità di creare dei groove interessanti che non per forza devono raggiungere vette heavy con ritornelli chashati o distorsioni hi-gain.

L'ascolto risulta fluido ma vive, come detto sopra, di una contraddizione interna molto forte. Se infatti l'album è stato pensato come qualcosa di potente e pesante al livello di sound, la realizzazione invece è risultata essere molto pop, con un bello strato di patina e pulizia che ne depotenzia un po' le caratteristiche. Questo è forse il vero punto debole di questo album, una sorta di sfocatura stilistica che può starci in un'opera prima, quando si è intenti a cercare se stessi.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.