Una voce si fa strada tra la pioggia e le campane di una chiesa raccontando le lotte vissute dall'adolescenza in poi contro le regole ingiuste di una società dalla mentalità chiusa e impermeabile (C'era una volta) ma, come spesso accade nella vita, l'amore "vero" arriva a salvarci da un "buco nero vero".
Il mondo Queer scatena la propria espressività nel regno della notte (Disco Crisco) ma, se riuscirai a guardare oltre la baldoria e le maschere, capirai che nessuno vuole restare mai davvero solo (Se non ci fossi più). L'album è un inno alla libertà e a diritti che dovrebbero essere banalmente universali (Bananalmente) e che sfociano in un electro-pop alternativo con divertenti momenti di spoken music (Scegli me).
Al di là del titolo Queer Eleison, la religione resta soltanto sullo sfondo nelle dieci tracce del disco (Dimmelo dammelo). Non mancano critiche dure, come quella ispirata al libro "La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa” di Christopher Hitchens.
Simone Facchinetti, come una Myss Keta Queer, sogna di far interpretare il film della propria vita a Toni Collette e celebra con la sua musica le serate rainbow al Toilet Club di Milano, due luoghi che oltre dieci anni fa hanno dato i natali al soprannome Croce Atroce senza articolo determinativo né pronome (Politica estetica retorica meccanica).
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