Dietro l’evocativo nome de plume Malinverni si nasconde Matteo Pace, romano trapiantato a Palermo, classe 1990, gia alle spalle una certa esperienza di palco e scrittura, di ritorno sugli scaffali digitali con ‘Dalla Luna’. La struttura e il feeling generale di questo nuovo singolo sono abbastanza inquadrati nel canone del cantautorato italiano degli ultimi anni e in quell’idea di canzone, un po’ a metà tra songwriting alternativo e nostalgismi del pop italiano di qualche decennio fa, che a un certo punto si è iniziato a chiamare It pop.
Tra un’inflessione alla Calcutta nella strofa e un ritornello 80s alle Thegiornalisti, Malinverni riesce a giostrarsi tra intimità cantautorale e paraculismo pop, grazie anche ad una patina retrò che ammicca al synth-pop classico per poi ricondurre, invece, alle ventate di revival di circa un lustro fa.
Insomma, tutto gia sentito, tutto già abusato nella grande abbuffata di pochi anni fa. Passata quella sbornia, di canzoni come ‘Dalla Luna’ si può tornare ad apprezzare più serenamente la qualità leggera e orecchiabile, la bontà dell’arrangiamento e di un’interpretazione classica e pulita. Soprattutto, la tenerezza non banale di un testo che racconta la scissione inquieta tra la voglia di provarci, di esserci, e quella di mollare tutto e mettersi al riparo dal mondo.
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