Sembra nascere tutto da un gioco di contrasti cromatici, tra lo scuro del suono del basso e la chiarezza limpida della voce, tra il peso massiccio della struttura sonora e l'assolo piangente che si staglia su tutto, poco prima del finale sussurrato, anche dagli strumenti. Così si presenta 23, nuovo singolo dei Lola Pix, uscito per Centuries Reverb durante la stagione estiva.
Si tratta di un rock macchiato di malinconia in maniera quasi inguaribile, una ricerca di possibilità alternative a quello che si è, una prospettiva molto riflessiva che fa da navigatore ad un'idea di viaggio che rimane senza dubbio più incisiva musicalmente che liricamente. Le parole tendono un po' a spiegare quello che la struttura sonora riesce a creare: una tensione verso qualcosa di indefinito che si desidera alla follia, che prende vita attraverso una forma che sfiora a più riprese il dream pop più classico.
Ciò che stupisce maggiormente di 23 è la crescita che la band bresciana sembra aver già intrapreso dalla non troppo lontana Ormai, brano uscito solo qualche mese prima. Si è consolidata la composizione, le scelte melodiche della voce, e su tutto la compattezza dei suoni, molto più solidi e diretti verso un genere che è lì apposta per farsi esplorare.
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