Magari non sarà chiaro proprio a tutti ma per come vedo la musica e l'arte in generale questo lavoro può essere definito come "un ottimo esempio di solipsismo musicale". Vado a spiegarmi, che è meglio diceva il Puffo Quattrocchi.
Rèfles è un disco molto profondo e non di semplice catalogazione in cui un artista, auto-escluso dal mondo e che ha deciso di rendere solista quella che era un'esperienza di lavoro corale e di gruppo, si mette davanti all'ascoltatore alla sua massima potenza. Questo, a mio avviso, è davvero ammirevole, è una bella prova ci coraggio che con tracce come, ad esempio, "A Second Sky" riesce anche a impressionare per la qualità intrinseca.
"Rèfles è composto di emozioni represse, che sottoforma di plasma nero vagano in un’unica direzione per accumularsi in una massa liquida: il suo corpo. Nel tempo, ha acquisito una propria coscienza e vive in una dimensione parallela insieme ad altri Archetipi. Riesce a comunicare con gli esseri umani solo attraverso i sogni e l’arte".
Tuttavia, l'elettronica qui proposta, sempre e comunque di ottima qualità, vede, per il mio percepito, un ripetersi di alcuni temi e intonazioni nella seconda parte del lavoro un po' troppo precipitosa, facendo sì o, meglio, rischiando di far sì che l'ascoltatore possa perdere un po' di voglia nell'ascolto. Tuttavia, a parte questa, per me, evidente sbavatura, un album di sicuro livello, alto livello.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.