Il basso è al centro del villaggio, e la missione di Tetsuiya si compie in questo disco che arriva a sorpresa
La new wave quale stella polare per mantenere la giusta rotta nelle tempestose acque della discografia contemporanea: Tetsuiya ha molto chiare le coordinate da seguire, e lo conferma nel suo disco "Gypsoteca", pubblicato lo scorso mese di giugno in totale indipendenza.
Sono otto le tracce a comporre una tracklist che è frutto di tre anni di intenso sforzo creativo: episodi strumentali che disegnano scenari nostalgici, che ci proiettano agli anni '80 ma al tempo stesso risultano, alla prova dei timpani, innovativi, gradevoli e radicati nel presente. È un invito al ballo, a vivere la socialità della dancefloor, per una stasi che si può (e si deve) spezzare affidandosi alle frequenze basse, quelle che impattano lo stomaco e danno un preciso ritmo a ogni momento. Pop, rock, sperimentazioni electro e guarnizioni funk: nella wave di Tetsuiya c'è tutto questo, stimolando una sana curiosità per capire, canzone dopo canzone, questo album dove intende portarci.
Il risultato è che "Gypsoteca" ci prende per mano e arriviamo al centro del villaggio, dove c'è il basso ad aspettarci, proprio lui che è stato riportato al ruolo che merita, diventando chiave di volta di una proposta che arriva a sorpresa, poco allineata a determinate dinamiche artistiche e proprio per questo importante e interessante. La missione è compiuta.
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La recensione Gypsoteca di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-22 16:16:20
COMMENTI (2)
@Tetsuiya figurati, è stato un piacere...in bocca al lupo per i futuri sviluppi :)
Grazie @GiandomenicoPiccolo !!!