Ritmi reggaeton e barre convincenti, per un'idealizzazione femminile troppo novecentesca
Idealizzazione, prendere una persona ed elevarla con la mente su un gradino irraggiungibile. Volere qualcuno con la razionalità, ma forse non davvero con il cuore. Damoiselle, nuovo singolo di Neiki parla di una paranoia, di una donna angelo su cui l'io narrante proietta le sue mancanze. Forse una musa, forse l'essenza grezza della creazione artistica, la tela del quadro su cui scrivere versi o mettere i colori del proprio dipingere, o del proprio comporre.
Neiki intesse le sue idealizzazioni, o le sue ossessioni, su una ritmica reggaeton, per un brano do pop lineare che funziona abbastanza bene, complice una dimestichezza con il rap che interviene in modo esplicito in una sorta di special in cui l'autore parla fuor di metafora, finalmente. Ed è proprio lì che stilisticamente il tutto inizia a funzionare, sempre senza sobbalzi o rischi di alcuna sorta, col sound digitale purtroppo molto appiattito su se stesso.
Rimane da chiedersi se questa creazione quasi angelicata della "domoiselle d'Avignon" non cada quasi immediatamente nell'oggettificazione, un po' troppo novecentesca, della figura femminile, messa sul piedistallo e resa poco complessa. E non si tratta certo di un problema specifico di Neiki, inserito suo malgrado in una comodità narrativa che accompagna da troppo la canzone tout court. Qualche sfaccettatura in più fuori dall'io è sempre ben accetta, quando la base di partenza è buona.
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La recensione Damoiselle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-25 13:39:18
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