Pop riflessivo e malinconico, guidato dalla voce calda di Matteo Celano
Chi ben comincia è già a metà dell'opera. L'attacco di una battuta proietta l'attore già su un altro piano espressivo rispetto alla norma. L'attacco di una canzona potrebbe essere banalmente essere ricordato più dei tre minuti seguenti. Ecco, Lunedì Blue di Matteo Celano non segue proprio questo trend, e parte in salita, con un verso claudicante, che non trova il lato dal quale incastrarsi con la musica.
"Sei stronza come i tuoi genitori", va bene, andare a capo e ricominciare. Il tiro è presto aggiustato, e Lunedì Blue prova subito ad essere un brano esatto, nelle corde di un Venerus dalla voce profonda e riflessiva, rivolta e cantata verso il proprio petto. Voce raddoppiata nel ritornello, percussione elettronica con ritmiche trap, e un outro di tastiere tra l'onirico e l'etereo. Ingredienti bene assortiti che fanno dimenticare subito il passo storto dell'inizio, che provano a creare un'aura di mistero intorno a quello che potrebbe un singolo pop qualunque della nostra tempolinea pop italica.
Un pregio particolare del lavoro di Matteo Celano è creare un'atmosfera cromatica che rende estremamente coerente musica e titolo. Potrebbe sembrare sminuente, potrebbe sembrare poco, potrebbe sembrare un gioco linguistico poco concreto, e invece questo tipo di coerenza fa parte di un processo creativo che preveda i dettagli come parte integrante della creazione.
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La recensione Lunedì Blue di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-12 11:17:54
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