Undici cartoline soniche di blackgaze
Gli Egon con questo disco hanno realizzato, a mio avviso, un lavoro decisamente interessante. Già perché il gruppo di Sassari, in modo molto personale e anti-modaiolo, diciamo così, ha perseguito un suo proprio spirito del cuore, andando alla ricerca del blackgze più oscuro e profondo si possa ricercare. E, alla fine, la band lo ha trovato questo "cuore di tenebra", grazie a un impasto musicale frutto anche della grande famigliarità tra i vari membri della band. Pezzi come "Un giorno", tra le mie canzoni preferite, testimoniano il buon lavoro fatto anche se, almeno a mio avviso, specie nella prima parte, nella primissima parte, c'è come un attimo di incertezza per gli Egon, che non paiono propriamente centratissimi.
Però poi, anzi ben presto, tutto trova una quadra e si va veloci, nell'oscurità.
"Undici canzoni eterogenee che indagano e si immergono nei vari aspetti e sentimenti della vita, cupezze noise con virate tra il blackgaze e il postpunk, con episodi dark-folk e doom, atmosfere alla Chelsea Wolfe ed echi di sonorità vicine agli Swans e agli Interpol, con un omaggio nascosto a Franco Battiato, arricchite da testi influenzati dalla fisica quantistica e dal mistero delle meccaniche celesti, con spunti ispirati da Cronache Marziane di Ray Bradbury, alle poesie di Octavio Paz, Sara Teasdale, Lord Byron. Lasciarsi cadere è un disco che cerca di scardinare le leggi della fisica, di superare le correnti gravitazionali che ci impediscono di vivere un’altra vita possibile".
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La recensione Lasciarsi cadere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-09-07 00:00:00
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