‘The Saddest Noise, The Sweetest Noise’ nasceva nel 2022 come tentativo ambizioso di declinare la poesia di Emily Dickinson in chiave elettronica, trasportandone le parole, declamate in tono algido e depersonalizzato dall’attore-producer Giacomo Vezzani, in paesaggi scuri, puntellati da sintetizzatori e layer percussivi. Questo ‘VERSIONS [TSNTSN] REMIX’, ritorna sul tema nel classico formato dell’album di remix, con dodici producer chiamati a rimaneggiare e reinterpretare le otto tracce del lavoro originale.
Un'estensione del minutaggio, con alcune tracce oggetto di più rework diversi, ma anche un allargamento dello spettro sonoro e ritmico: breakbeat, cassa dritta, beat post-punk e industrial, trame percussive vagamente latine, momenti da soundtrack classicheggiante, poi distese ambient e composizioni synth oriented prive di beat.Approcci diversi che a volte sono in rapporto complementare, come nelle due versioni ottime e diversissime di For Each Ecstatic Instant che aprono il lavoro e ne settano il canone, e a volte in aperta frizione, accostando ad esempio la strana techno-trap-junlge di Because I Could Not Stop For Death ai violini di Hope Is The Thing With Feathers. A fare da filo rosso tra produzioni così diverse c’è comunque una certa consistenza di mood, amplificata dalla presenza intermittente della voce: una lettura poetica ricca di echi new wave e accompagnata spesso da un lavoro elettronico ad hoc, e che però riesce a illuminare della stessa luce scura tutto il lavoro, comprese le tracce, strumentali o meno, più distanti da scenari anni ‘80.
Insomma, se il rischio di parlarsi addosso è inerente in operazioni del genere, qui ci pare sembra dribblato da una buona alchimia complessiva in grado, anzi, anche di svecchiare il linguaggio new wave e valorizzarne gli elementi più adatti al contesto poetico di riferimento (quella new wave è, d’altronde, una delle estetiche più schiettamente romantiche della musica moderna). Rimane però un minutaggio molto importante, appesantito da alcune tracce decisamente lunghe, che rende più ostica l’immersione completa nel flusso di parole e suoni diversi.
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