Non si può negare che ‘Esploderà’ è un album che si può fregiare di una certa grandeur: l’esordio dei New Noises mette insieme robusti riff heavy, sontuosi arrangiamenti di tastiera, confezionati con una buona produzione, per fare da altare al gioco delle voci di Francesco Ciotti e Elena Bachetti. Tono grave e stentoreo l’uno, cristallino e potente l’altra, i due si alternano come voce solista, si intrecciano in una botte risposta, cori e controcanti, inanellando con enfasi immagini interiori ed esteriori che spaziano dalla sfera amorosa a quella globale. La struttura impressa dal lavoro delle due voci, in effetti, è praticamente quella di una rock opera, un melodramma in musica che sembra mancare di una narrazione unitaria, ma si sviluppa tutto in maniera drammatizzata, spesso in forma di dialogo.
A metà tra Lloyd Webber e Nightwish in versione spaghetti, non tanto per la lingua quanto per il carattere e l’impostazione melodica, che spazia tra la scuola gotica e sinfonica del metal anni 2000, pesante nei suoni ma infondo leggera e accessibile, e un rock più classico che spazia da riff hard di stampo americano e ballad. A chi frequenta volentieri questi suoni e queste atmosfere, ‘Esploderà’ potrebbe apparire una dignitosa alternativa nostrana ad esempi più classici del genere, con in forza qualche buona melodia (Dimmelo tu adesso, Figli del movimento’) e alcuni testi evocativi.
Al netto di questo, però, difficile non percepire nelle dodici tracce un tono generalmente troppo enfatico, pomposo, alimentato da ripetizioni eccessive e appesantito da momenti musicalmente poco incisivi (i passaggi più rock e meno heavy) o piccoli inciampi di musicalità nella prosodia dei testi. Come spesso succede, forse un lavoro di sintesi potrebbe aiutare a realizzare un secondo capitolo più incisivo.
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