Stesi è il nuovo brano di Kouya, progetto di Marco Mangundayao di strada Milanese e di origini Filippine.
È una presa di coscienza, un esercizio stilistico verso l'abbandono della lingua inglese, di cui Kouya era solito usufruire nei suoi precedenti progetti. L'italiano attecchisce sicuro alle melodie, ai suoni e ai significati dell'autore che non riempie di alcun vuoto il testo. Nelle parole di Stesi non manca niente: prosegue chiaro e metodico dall'inizio alla fine.
È un brano pop con tratti alternative e sperimentali. La produzione vuol giocare tra elettronica, synth e richiami soul, lo si avverte forte e chiaro. Cerca di incastrarsi nella dolcezza vocale di Kouya che, ricordando il buon Mengoni, crea con la voce oscillazioni sfruttando i movimenti stessi nella trama del testo. Suoni e parole sono legati tra loro in una narrazione coerente e stabile.
Ascoltando i progetti di Kouya, quelli in cui l'inglese è protagonista, si avverte una differenza netta: l'italiano è la sua miglior lingua interpretativa e il miglior modo con cui conoscersi e farsi conoscere in profondità.
Buono il tentativo di rendere protagoniste le sensazioni fisiche, di tatto e di contatto, che nascono durante un momento di intimità e di romanticismo. Se Kouya non dovesse proseguire su questa strada melodica e testuale, sarebbe un peccato.
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