Uno sfaccettato lamento neo-soul di un cuore in balia delle onde del mare
Giunto al suo secondo pezzo cantato in italiano, Kouya continua a percorrere la strada tracciata da Stesi. In Sirene, il giovane cantautore milanese di origini filippine, spruzza di rock e di elettronica un brano dalle forti tinte neo-soul. Panorami sonori nei quali Kouya si orienta ormai con estrema facilità.
La cosa che salta subito all'occhio (anzi all'orecchio) di Sirene è senza ombra di dubbio il cantanto che, soprattutto nella prima parte del brano, inciampa nel groove della canzone, senza però risultare sgradevole. Un effetto davvero inusuale ma di grande impatto, frutto di una produzione attenta e capace di creare una base che calza a pennello con la voce di Kouya. Un'opera di mixaggio davvero pregevole, che mostra i muscoli soprattutto nel ritornello del brano, dominato da un granitico riff di chitarra elettrica.
A completare il tutto ci pensa un testo che paragona l'estasi dell'amore alla discesa compiuta da un marinaio nelle profondità più recondite dell'oceano, attirato dal canto delle creature marine che danno il titolo al pezzo. Sensazioni nelle quali perdersi corpo e anima, fino a non avere più la percezione di sé stessi.
Mi sporgo oltre gli scogli
Per ascoltare il tuo lamento
Dolce come un relitto
Che riposa sul fondale dell’oceano
Canta Kouya nel suo nuovo singolo. Sirene è un pezzo davvero ben fatto che, prendendo a piene mani dalla lunga tradizione della musica soul, viene contaminato con sonorità contemporanee e molto accattivanti.
Sembra proprio che Kouya abbia finalmente trovato la propria voce a livello sia lirico che melodico. Un risultato molto importante per un artista che, se dovesse continuare su questa strada, potrebbe rivelarsi un novità davvero interessante.
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La recensione Sirene di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-10-04 23:21:00
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