Un'opera di salvaguardia e filologia musicale importante
Di Rodolfo Santandrea certamente non è che si senta parlare spesso ed è un peccato perché, nel complesso della scena musicale italiana degli ultimi trenta- quarant'anni l'artista romagnolo ha rappresentato una delle parabole non soltanto più originali e "uniche" nel suo genere ma anche una delle più interessanti. Ecco allora che questo album antologico in onore di tale figura è un'importante opera, al tempo stesso, di salvaguardia e filologia musicale, oltre che un documento storico di una certa qual importanza. Un omaggio, sicuramente sentito, da parte del MEI e di Snowdonia che cade a a quant'anni circa dalla sua vittoria del Premio della Critica al Festival di Sanremo con il brano La Fenice. Un'occasione unica per riscoprire un "nuovo/antico" cantautore.
"Il tempo corre via veloce, sempre più veloce, siamo quotidianamente bombardati da informazioni, facce, voci, immagini e, impegnati in cotanto sforzo ginnico, i più vecchi rischiano di dimenticare e i più giovani di non conoscere mai i grandi tesori del passato, soprattutto quelli che già alla loro epoca, per un motivo o per l'altro, non avevano raccolto le fortune che avrebbero meritato.Uno di questi tesori è il cantautore romagnolo Rodolfo Santandrea, autore tra il 1983 e il 1995 di 4 magnifici album, il primo dei quale conteneva "La fenice", scritta con Riccardo Cocciante, che impressionò il pubblico e vinse il premio della critica nella splendida edizione del festival di Sanremo 1984".
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La recensione Un sentito omaggio a Rodolfo Santandrea di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-10-06 00:00:00
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