Etichetta dall'estetica curata e con una vivacità artistica promettente, l'interessante Cane Bagnato si presenta sul palcoscenico indipendente offrendo l'esordio discografico a Paolo Saporiti. A parte lo splendido digipack, il risultato non è certo memorabile, ma rivela comunque le ottime potenzialità di un'etichetta che ha scelto il folk alternativo come primo campo da gioco. Paolo Saporiti è infatti un cantautore con la chitarra. Di quelli molto americani che quasi maledicono i loro natali italiani, ricercando un'internazionalità forse lievemente forzata. Non si tratta però di un flop, perchè alcune ottime idee ci sono e l'attitudine è comunque da compositore adulto e maturo, che dimostra di aver assimilato in modo intimo tutto l'insegnamento dei grandi compositori statunitensi. Voce profonda ed enfatica. Atmosfere tenebrose. Chitarre elettroacustiche disturbate da sporadiche e sottili incursioni elettriche. Ambienti scarni ed essenziali. Eleganza, malinconia southern rock ed aria poetica un po' autunnale. Canzoni fascinose e tormentate, calibrate con movenze anni novanta vagamente Seattle-oriented, ma avvolte da un immaginario vicino al Nick Drake più cupo o persino a certe creazioni scarne e crepuscolari di Joseph Arthur. Peccato la scrittura sia talvolta prevedibile e troppo manieristica. Il voce-chitarra crea pochi sussulti. Le ombre sbiadiscono. Il cuore batte di rado. Non ci si commuove davvero. Eppure una sincerità di fondo esiste, così come un certo talento che si palesa quando la naturalezza delle forme vince sulla ripetizione dei modelli. Qualcosa di bello è ancora nascosto in questo artista. Diamogli fiducia ed attendiamo nuovi sviluppi.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.