Un fiume denso di malinconia hip-hop, come non si sentiva da tempo
Il flow di Hinab scorre come un fiume di malinconia attraverso il primo singolo La giusta distanza. E' come quel film che fatichi a ricordare, quelle foto sfocate in bianco e nero, conservate nella memoria e mai resuscitate. Si tratta di un hip-hop intenso, amaro e impegnato che può essere definito sperimentale anche solo per il fatto che le sue caratteristiche oggi sembrano sempre più rare, così lontane dalla solita ostentazione di machismo a cui i rapper nostrani ci hanno abituato.
La produzione di Novecento valorizza l'atmosfera del racconto, arricchito dal ritornello quasi arabeggiante ben cantato da Gioia Ghezzo. L'autore veneziano ha indubitabilmente stoffa da vendere e una grande capacità di scrittura, da far maturare ed affinare con il tempo in sintonia con la metrica, senza accomodarsi sul gusto ricercato di un linguaggio forbito, ma andando sempre dritto al punto, colpendo forte sul cuore delle cose.
Bruma, morbo, coltre, crogiolarsi e chimera sono tutte parole bellissime, che nella prosa di un libro fanno certamente un figurone, ma non è detto che funzionino bene e allo stesso modo nel testo di una canzone. La sfida di Hinab per le prossime produzioni sarà trovare le giuste immagini ad effetto e le parole più capaci di far male, grazie al suo vocabolario e alla sua fantasia.
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La recensione la giusta distanza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-30 21:31:00
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