Un lavoro senza dubbio interessante questo che, al netto di qualche, praticamente impercettibili, sbavature si segnala per capacità di creare "canzoni del nulla" e per il fatto di dare nuovo slancio al "fare cantautorato" oggi. Già perché il "nuovo" che si ascolta in questo disco funziona e convince, come funzione e convince un pezzo come "Maledetto me", guarda caso, diciamo così, anche la mia traccia preferita.
"Prodotto dall’arrangiatore e sound designer Taketo Gohara, “È ora di andare” è una raccolta di diapositive che raccontano una vita fatta di slanci e fragilità, tra parole sprezzanti urlate al vento e intime confessioni personali in cui il cantautore si mette a nudo senza provare a nascondersi.
Nove tracce che prendono tanto dal rock-blues quanto dalla tradizione cantautoriale italiana per restituire all’ascoltatore degli arrangiamenti sempre coinvolgenti e trascinanti, in grado di mettere in risalto i testi e le storie che raccontano".
Insomma un gran bel disco di canzoni che hanno prima di tutto un'idea davanti e un'esecuzione davanti, dove tecnica e passione si mescolano per farci un lavoro senza ombra di dubbio interessante. L'idea poi di realizzare specie di "diapositive in musica" non solo è ganza ma pare perfetta nell'epoca di Spotify & co.
Se son rose fioriranno, si diceva una volta: per il momento ci basta cantare pezzi così belli.
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