I Finnegans, la provincia brianzola genera mostri. E li accudisce
A meno di un anno da Brianzacore i Finnegans, il duo fondato da Alessandro Biesuz e da Francesco Redaelli, tornano sulla scena con un nuovo album, e non più come duo. Il terzo disco sfornato dal progetto brianzolo, infatti, li vede per la prima volta in quattro. Senza il tempo di guardarsi allo specchio, senza il tempo di cambiare.
Non sono come tu mi vuoi è un processo di fissione nucleare che dal tedio della provincia smembra un mondo freneticamente immobile. Il tutto, dando origine a una botta pazzesca. Un’ energia sprigionata in nove tracce legate dalla poetica forgiata tra le sale prova del Mondo delle Uova, centro culturale di Arosio, e mai rinnegata.
L’intensità è quello che differenzia il disco uscito nel maggio 2023 dai precedenti lavori. Non sono come tu mi vuoi condensa in sé l’idea del movimento: un movimento sul posto, sotterraneo. Negativo, ma mai per capriccio.
Ciarlona apre il disco con un incontro informale tra i Beach Boys e i Cure che, davanti a una birra calda, parlano dell’immobilismo provinciale e della distanza. “She’s going to London”, come chiude l’ultimo verso.
Il vuoto è il filo rosso che conduce direttamente alla seconda traccia, Rane allo zoo. La ritmica incalza, il synth condanna a non rimanere fermi, seppur con le lacrime agli occhi e il groppo in gola. La canzone ha un solo abito: forse sgualcito, vissuto, ma perfetto per ogni occasione. Anche per la radio, e stavolta è un complimento.
Entrando nel cuore dell’album c’è spazio per una collaborazione con Visconti. Fuori di me è un inno alla rivendicazione del proprio spazio: liquido, informe, antagonista. I Finnegans danno luce ad un disco orfano, con la fortuna di aver incontrato lungo la strada cattivi maestri: i CCCP. Dopo ventisette anni da Live in Punkow, I Finnegans titolano il proprio album attingendo a piene mani a uno dei brani più celebri del panorama punk italiano. Non sono come tu mi vuoi, per la band brianzola così come per Giovanni Lindo Ferretti & Co, è un manifesto: è la salvezza nella condanna della provincia grigia. La Brianza non è Carpi, ma come Carpi non è Berlino.
Un altro riferimento esplicito al gruppo emiliano è la settima traccia dell’album, Bombardieri su Beirut. Una marcetta sotto funghi allucinogeni, tra macerie di palazzi e cuori infranti.
“Ti hanno mai detto che
a Kabul il mare non c’è.
Pensiero facile,
che si svuota dentro me.”
A chiudere il disco è Meduse che, con un finale biblico, è l‘implosione di tutta l’energia accumulata lungo il tragitto, lungo una scampagnata tra viali di provincia e la periferia del cuore.
Come si apprende dalla loro bio su Spotify, I Finnegans continuano a non essere stati a Nerviano: spero presto siano ovunque.
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La recensione Non sono come tu mi vuoi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-10-08 21:42:00
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