Jovine Contagiato 2000 - Pop, Elettronica

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Davvero un bel disco, "Contagiato" di Valerio Jovine. Questo giovane cantante napoletano, accompagnato da Danilo Vigorito (drum programming) e Alessandro "Cico" Quintavalle (doublebass e basso), esordisce nel segno del pop moderno cioè, per intenderci, quello di cui sono capaci validi gruppi come Subsonica, Bluvertigo ed anche gli ultimi La Crus. Il termine "pop moderno" significa insieme di suoni per lo più elettronici che si pongono a metà strada tra i motivi di facile ascolto e l'area sonora "alternativa" (rap e drum'n'bass): in sintesi Jovine cerca di coniugare l'orecchiabilità con la qualità. Ed è un impresa per niente facile (in Italia il maestro in tal senso è senz'altro Battiato). Va sottolineato che Jovine canta bene, in maniera pulita e allo stesso tempo passionale: a tratti ricorda i cantanti italiani anni'60 (Gino Paoli, azzarderei), crea quell'atmosfera dolce ed intima che caratterizzava molte canzoni di quel periodo. In più Jovine ha molte cose da dire e diverse esperienze da raccontare ma, pur essendo della casa 99Posse (è il fratello del bassista di quest'ultimi), evidenzia un approccio più soft verso i temi sociali. Dal punto di vista dei testi la sua musica si può quindi definire "impegnata", ma certo non "militante", i temi sociali sono filtrati da un universo tutto personale fatto di incontri, timori ma anche tante scoperte. Reduce da una turnè in Italia con i Simple Minds, Jovine ha raccolto le idee, preparato una manciata di canzoni tra cui un interessante cover di un brano di Caetano Veloso, e supportato dalla Novenove ha potuto realizzato la sua opera prima (inoltre Luca Persico "Zulù" canta nel brano "Credere"). "Contagiato" è un disco che scorre nel lettore molto gradevolmente, fa ballare e sorprende per la presenza di rime davvero indovinate e mai forzate nonchè di ritornelli che rimangono nelle testa ("e intanto l'astronauta guarda in su, le sue paure, i dispiaceri, non esistono più; in fondo un'astronauta che ne sa di tutto quello che succede quaggiù, anzi laggiù). Un buon direttore artistico di una radio potrebbe quindi apprezzare potenziali "hit" come "Cambia la storia" o "Sarà che penso", intelligenti "corse" sonore che partono da programmatori e campionamenti gentili. Nell'utilzzare tastiere, macchine e campionatori dalle mille soluzioni, c'è chi propende per sonorità aggressive ed oscure (vedi Nine Inch Nails) e chi sceglie invece una musica più solare, avvolgente, "easy leastening" (nell'accezione migliore del termine, s'intenda). Questione di carattere, intenti e approccio alla vita tutta.

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La recensione Contagiato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-03-23 00:00:00

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