Come un concerto techno in mezzo al bosco: L'odore del vento è un disco che porta con sé il gusto e l'amore per il paradosso e, anche per questo motivo, ne fa uno dei lavori più intriganti di quest'anno. Il tridente Barsotti/Banti/Pellegrinetti, infatti, realizza a mio modo di vedere un grandissimo disco con un pezzo come "Carnevale di Morte" che, senza alcun tipo di dubbio, mi porterò dietro nei tempi a venire e che già fin d'ora si candida come una delle migliori canzoni del 2023. Ma in fondo, che cos'è questo lavoro? Beh per farla semplice è un'esplosione di creatività in cui musicisti e artisti, definibili in egual misura così, si scontrano e incontrano per dare vita a un grande soggetto e oggetto sonico.
"L’album scaturisce da alcune sessioni di improvvisazione finalizzate alla composizione della colonna sonora per l’omonimo cortometraggio scritto e diretto da Tommaso Banti. Il processo artistico ha avuto come obiettivo la realizzazione di una narrazione transmediale che potesse oltrepassare i confini del medium audiovisivo, immergendo ancor di più l’ascoltatore nelle sensazioni e nei concetti già esplorati dal breve racconto con l’intento di espanderlo in tutte le sue tematiche. L’album spazia dai field recording della Versilia più selvatica alla techno, dalla musica ambient all’elettronica sperimentale basata su campionamenti estrapolati dal cortometraggio stesso".
Improvvisazione, registrazione all'aperto, jam session per sonorizzare un film: quando parlavo di esplosione di creatività non mi sbagliavo no?
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