Margo Sanda
AMBIENT STORIES VOL.1 2023 - Sperimentale, Pop, Alternativo

AMBIENT STORIES VOL.1

Un viaggio dentro se stessi e contemporaneamente verso i confini dell'universo. Un viaggio fatto di vibrazioni ancora prima che di note, da percepire ancor prima di ascoltare.

AMBIENT STORIES VOL.1 è il nuovo lavoro di Margo Sandra, artista bresciana con all'attivo un paio di ep.

Si tratta di una raccolta di sette brani dai suoni pop ma dall'attitudine sperimentale di chi ricerca nuove vie per esprimersi nel modo più performante possibile. Questo è infatti un lavoro che nasce attorno alla voce e ha il suo focus tematico in qualcosa che chiamerei "nostalgia del futuro" dove si intrecciano la ricerca dei propri luoghi del cuore e il bisogno di riferirsi alle proprie radici, col rischio di riscoprirle meno stabili di quanto si pensasse.

C'è anche un anelito alla new age, con elettronica "calda" che immerge le canzoni in quel pizzico di psichedelia ipnotica che non guasta mai.
Per sua natura e coerenza, le canzoni sono a basso tasso di bpm, dunque tutte ad andamento lento, così come il sound gioca con quel mix di vellutato dei pad e delle texture e l'acido delle drum machine. Ma ci sono anche chitarre acustiche sinuose e keys rotonde e "liquide".

Anche la voce tende a mantenersi entro un range emozionale e di estensione vocale molto a centrato e a fuoco. Non ci sono mai note ai limiti delle possibilità espressive, ma si resta sempre al centro tra gola e diaframma per dare la giusta profondità al timbro e accordarlo all'ambient sonoro. Ottimo il trattamento degli effetti, sempre puntuali, precisi, mai fuori dosaggio.

Un ascolto in superficie dell'intera tracklist riesce a trasmettere un mix di vibrazioni positive, senza però farsi mancare frangenti di inquietudine e ombre. Perfetto esempio di questo equilibrio è cosa so sentire, dove l'equilibrio precario tra forze inverse fa traballare l'ascolto tra "il bene e il male". La profondità dei sub di LEGGERA è portatrice anche questa di forze che sembrano combattersi all'interno dello stesso arrangiamento e la cosa ha effetti emozionali inaspettati.

Da segnalare anche il brano di chiusura, che è più un divertissement oltre che il più sperimentale dei brani presenti in scaletta. Sembra esserci poca musica dentro, effettivamente gli elementi sono pochi, ma sembra avere qualcosa di atavico, una specie di radiazione di fondo che ci ricorda che in un certo momento si è passati dal nulla alla nascita di un intero universo, tramite un Big Bang di cui ancora adesso sentiamo le flebili tracce proiettate in ogni direzione dello spazio-tempo.

In conclusione si tratta di un disco molto sperimentale, per nulla radio friendly, che cerca disperatamente strade nuove nella dichiarata speranza di riuscire così a ricordare in qualche modo e ritrovare le strade della propria essenza, delle proprie radici.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.