Roberto Remondi anima il progetto NIGHTVISIONS che, insieme a un fidato nugolo di collaboratori, evolve in forma collettiva per plasmare "WE ALL DIE IN 2049 Pt. 1", disco licenziato sulla coda dell'estate più recente in totale indipendenza discografica.
Elettronica indipendente e tutto quello che ne consegue: nelle undici tracce che formano l'ascolto complessivo c'è spazio a digitalismi dagli echi più eterogenei, che toccano l'occidente e l'oriente con la stessa disinvoltura. Tra incastri melodici e vocalità eteree, ogni snodo della tracklist amplifica un certo senso di curiosità, che cresce costante perché è praticamente impossibile, per l'ascoltatore, riuscire a prevedere cosa ci sarà dietro l'angolo. E questo grado di incerto è sicuramente un bene, siccome NIGHTVISIONS è una struttura dove intervengono molteplici forze e menti pensanti, quindi un certo registro espressivo eclettico è ben più che gradito.
Le canzoni non si piegano a qualsivoglia tendenza commerciale, e si attestano su una durata che richiede attenzione, tempo e voglia di scoprire qualcosa di realmente diverso; un ascolto espanso che invita alla condivisione e alla contemplazione, empatizzando con quanto si è cercato di esprimere in sede di recording session. Nel titolo dell'album, si spera ci sia un'anticipazione della musica che verrà: se il disco è "parte 1", sarà in programma un seguito o qualcosa di simile.
Ce lo auspichiamo vivamente, e siamo fiduciosi che non si prescinderà dal tasso qualitativo apprezzato oggi.
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