Viaggio alla ricerca della spensieratezza (forse) perduta, passando attraverso la nostalgia ed un passato che faccia da trampolino per il presente.
Esiste Ancora La Spensieratezza? è il nuovo lavoro di Sandro Mai, artista Varesino di cui non ci è dato di sapere altro che il nome.
Si tratta di una raccolta di undici brani pop cantautoriale melodico. Undici racconti di emozioni dove la nostalgia prende una connotazine positiva e attiva nell'affrontare il presente, undici canzoni dove "spensieratezza" significa avere la forza di osservare le cose della vita con il giusto distacco, senza zavorre nel cuore. Ma esiste ancora la spensieratezza? Questo disco si prende l'impegno di darci una risposta.
Musicalmente parlando siamo di fronte, come accennato, ad un pop cantautoriale i cui brani sono stati scritti da Alessandro Masci e Andrea Cometti mentre il missaggio e il mastering sono stati affidati rispettivamente a Marco Ulcigrai e Andrea De Bernardi.
La batteria in questo disco si distingue per un groove precisissimo, coadiuvato da percussioni che ne arricchiscono lo spessore, che si muove in un ambito sonoro sempre funzionale al sound generale che è molto più acustico che elettrico e dunque mai troppo aggressivo. Il basso, con un suono sempre rotondo e ben definito, si approccia al sound pressoché doppiando la grancassa con scelte ritmiche di gusto e ancora una volta pensate per essere totalmente al servizio dell'arrangiamento.
Chitarre acustiche, elettriche clean e crunch sono preponderanti e, se l'acustica ha un ruolo riempitivo con il suo strumming, le chitarre elettriche danno un apporto stilistico al livello di timbro e sottolineano di volta in volta passaggi importanti nelle transizioni arrangiative.
L'elettronica non manca, ma non si mantiene in una posizione discreta, dove i pad servono per lo più ad incollare il sound totale pur con timbriche ricercate e il giusto peso specifico.
La voce, che come sempre è un capitolo a parte, è limpida, l'intonazione perfetta. L'interpretazione forse però risulta un po' trattenuta, come se l'attenzione per la tecnica portasse via un po' di spontaneità e pathos. Bello il trattamento e l'utilizzo creativo dell'equalizzazione in certi momenti dove si sentono effetti megafonici o di saturazione laddove si presenta l'effetto di leggera distorsione.
L'inizio del disco è molto soft e Basterebbe, Cinque anni, La vita è bella quando dura poco e Chissà hanno un sound morbido e molto acustico.
Con Non fa più festa si registra un cambio di passo, con una batteria più strettamente pop rock, sound che si ripete in Playlist e poi torna a calare con Calais e Morirei per poi tornare su in Luci di Natale e trovare un ulteriore cambio di dinamica con il sound live di Al bar.
Molto interessante la capacità di descrivere mondi interiori con parole semplici e di esprimere concetti profondi senza mai scadere nel patetico o nel retorico. La risposta alla domanda iniziale, possiamo dunque dire che è: Sì, la spensieratezza esiste ancora e in questo disco la sua presenza aleggia sempre, senza prendere il sopravvento ma mostrandosi ai margini della scena, come dietro un vetro o nella stanza accanto.
In conclusione Esiste Ancora La Spensieratezza? è un disco che riesce ad unire un modo di intendere la musica che è senza tempo ad un sound contemporaneo ma senza compromessi al ribasso. L'ascolto risulta molto piacevole e la soglia d'attenzione resta alta grazie alla composizione azzeccata della tracklist, piena di cambi di dinamica e novità che tengono l'orecchio sveglio. Ci sono un pugno di canzoni che possono funzionare come singoli radiofonici, ma non sono veri e propri singoli. Sembra piuttosto che l'album sia stato pensato come un'entità unica, un susseguirsi di passaggi che completa il suo senso con l'ascolto di tutte le tracce, come si faceva una volta.
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La recensione Esiste Ancora La Spensieratezza? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-09-26 16:06:49
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