Come uno spettacolo teatrale ma musicale
The Faun di Cattaneo è un disco che definire particolare è dire poco. Già perché esplorando in lungo e in largo un lavoro come questo, la prima parola che mi viene in mente è stratificato. Stratificato sia nel senso che ci sono tanti piani di lettura ma stratificato anche perché ci sono più "arti" che Cattaneo evoca per questo suo lavoro. C'è, certamente, una fortissima parte di cantautorato che esonda in pezzi come "Fioriture, la mia traccia preferita per altro dell'intero disco, ma poi ci sono momenti anche più sperimentali, anche di musica elettronica "nuda&pura" che esplodono, neppure troppo all'improvviso.
Proprio queste commistioni, giustappunto artistiche, sono il punto di forza assoluto di The Faun, che in tracce come "Granular" offrono uno specchio sonico assolutamente unico nel panorama musicale italiano. Cattaneo, insomma, non ha paura di disorientare l'ascoltatore davanti a una miriade di sottotesti, rimandi dotti con pure collaborazioni di illustri artisti, come Francesco Bianconi in "Italiano per stranieri". Un'opera, perciò, mi si conceda il termine, di ampio respiro, pure troppo in certi punti. Infatti, a mio avviso, verso il finale l'album si perde un po' troppo, arrotandosi su se stesso ma alla fine il viaggio è stato oltremodo intenso, variegato appunto e sensuale. Da ascoltare. E riascoltare.
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La recensione The Faun di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-10 00:00:00
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