Un viaggio metropolitano in Emilia Romagna, dentro il quale c'è tutto un immenso mondo poetico ed artistico da raccontare. Ascoltare per credere!
Restate come siete è il nuovo lavoro firmato dal rapper Max Penombra e dalla band Visioni Di Cody, band forlivese attiva dal 2003.
Si tratta di una raccolta di otto brani in cui il pop rock della band si fonde con il rap di Max. C'è il racconto delle proprie radici, dell'essere artista e dunque del mondo come strada da percorrere e nella quale riconoscersi, ritrovarsi e, in qualche modo, risintonizzarsi.
Si inizia con Bologna Mare, pezzo musicalmente solido con tastiere e chitarre in primo piano su una batteria semplice ma carica di groove con un basso profondo e rotondo che doppia alla perfezione il kick. C'è subito il tema della strada, della nostalgia per il passato, così come c'è la proiezione verso il futuro.
Scrivi Quando Party si presenta ancora ritmicamente piena, con un bel basso che spinge e una chitarra che entra a regime dopo poche battute. Poche gocce di tastiere per rendere un'idea musicale, mentre le barre del testo riempiono lo spazio che si crea tra le frequenze.
Chiusino, ultra effettata ha degli obbligati che si incastrano perfettamente con la linea melodica della voce. Bella l'apertura del ritornello con il raddoppio della voce. Si tratta di una bugia in musica, il racconto di un benessere superficiale che non c'è e non lascia spazio ad altro.
Ragazzo di New York parte con cori e chitarra d'accompagnamento per poche battute, poi batteria e basso accompagnano la voce in un punk molto domestico, dove anche le chitarre suonano molto pettinate. L'andatura di questa tracklist sembra andare in automatico ad una sola velocità e il rischio è di far calare un po' la soglia dell'attenzione senza un cambio di passo, un colpo di scena o un ribaltamento musicale.
Le Colonie ha un'intro molto indie pop, con un'armonia in minore e un andatura più terzinata del solito e ancora la grande capacità di dipingere quadretti di vita quotidiana dove puoi goderti il colore del cielo di fine estate, la malinconia di una stagione dell'anno e della vita in cui tutto sembra scolorirsi e prepararsi a un inverno di impermeabili e pozzanghere.
Settembre continua ancora con lo stesso tasso di bpm, ottimo per mettere barre senza grandi difficoltà tecnica, ma che tiene incatenato il tempo generale di tutto l'album e quindi di un intero ascolto. Potrebbe essere una reprise del brano precedente e fa comunque parte di un insieme di racconti che si muovono sull'orlo della malinconia e la necessità di fare i conti col futuro più oscuro che c'è.
2 o 3 Cose Su RA è un graffito sul muro di Ravenna, un racconto tanto carico di particolari e colori che non può non essere stato scritto con lo spray su un muro in penombra vicino alla piazza. Si chiude con Déjeuner sur l'herbe, canzone che si discosta stilisticamente dalle precedenti, ammorbidendosi e dandosi una cifra quasi più urban e certamente meno rock. Il racconto di una notte passata fuori e di una mattina che sembra essere un the day after.
In conclusione Restate come siete è un album fatto di piccole storie coloratissime, di racconti di vita quotidiana che si elevano ad arte quando qualcuno si prende la briga di raccontarle. Una cronaca poetica di una città, di un modo di essere e voler continuare ad essere nonostante tutto. La produzione è ottima e restituisce un sound molto compatto e carico. I testi sono sempre puntuali nel racconto di particolari e capaci di dipingere interi quadri generazionali in poche pennellate distratte.
Musicalmente è tutto ben suonato e ben suonante. Rimane solo l'impressione di scorgere nella scelta delle velocità delle canzoni una pesante catena che serve per tenere separati i problemi della musica con quelli dei testi. Ci si muove solo e soltanto in un range di tempo musicale che permetta al rap di prendere vita e non rischiare di arenarsi o di strozzarsi. Questo purtroppo segna l'unico punto debole del disco: tutto suona più o meno alla stessa velocità dall'inizio alla fine. Non c'è un ritaglio di album dove si acceleri per tirare le redini di un discorso che rischia di diventare un unico lunghissimo monologo, così come non c'è un rallentamento per fermarsi a capire a che punto si è.
Al netto di questa ultima piccola osservazione l'ascolto risulta piacevole e ogni singola canzone potrebbe funzionare senza problemi come singolo radiofonico.
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La recensione Restate come siete di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-10-20 00:00:00
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