I The Leaf, band milanese dalle nette influenze hard rock, sta componendo il proprio album, esponendone in vetrina un pezzo alla volta, come le tessere di un puzzle, in modo da far accorgere chi ascolta dei vari strati che andranno a comporre quello che a tutti gli effetti sembra essere un concept, dalle tematiche magiche ed esoteriche. Dopo Voodoo, brano acustico e molto convincente, e Cabala, capitolo ben più complesso e stratificato, ecco Black Magic.
I tratti più tenui degli scorsi singoli vengono per un momento accantonati, per lasciare spazio ad una struttura molto più vicina alla purezza dell'hard rock, a quei suoni che a tratti possono sembrare anche stantii, se non usati con la giusta saggezza. I The Leaf non corrono questo rischio, e nonostante un testo che rievoca strane avventure, libri e incantesimi, riescono a risolvere la questione stilistica con grande eleganza e nemmeno troppe sbavature.
La voce di Gloria Galeno è dinamica e tesse una partitura melodica per nulla pacchiana - e il rischio in questi casi è davvero alto -, la cosa più convincente di Black Magic, un brano che non inventa nulla, e che non ha le pretese di inventare nulla, e scorre tranquillo tra assoli contenuti, una sezione ritmica che fa il suo. Portarsi a casa la pagnotta in questo modo potrebbe sembrare assolutamente semplice, ma fidatevi che non lo è.
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