Sistemiamo i sogni, ritocchiamoli il giusto, editiamoli quel tanto che basta
Sistemiamo i sogni, ritocchiamoli il giusto, editiamoli quel tanto che basta a farci sperare ancora un po', ancora dieci minuti, prima o poi apriremo gli occhi (Staring at the Sky). Saremo per sempre giovani nel nostro nucleo interno, lo custodiremo anche se non crescerà mai (Youth). Siamo ospiti in un mondo distratto, imbucati a una festa con le luci che puntano lontano da noi, restiamo in un angolo a guardare le giornate scorrere lente (The Guest). Ci sentiamo vuoi, involucri da ricostruire a partire dalle fondamenta, gusci di noci marcite (Blank). Mettiamo un po' di malinconia in questo amore che ci salva, che ci fa capire cos'è casa, che ci allieva le giornate e ci fa cantare forte verso il cielo: sembra poco e invece no (At Last). E' l'eterno ritorno del giorno della marmotta: che dice? Sole o inverno tutto l'anno? (Groundhog Day). Comunque vada ripartiremo da Zero, cercheremo di farci bastare quello che abbiamo, cercheremo di farci bastare quello che siamo.
Gli Edless sono Fabio Bonvini (Voce, Chitarra), Marco Bonvini (Basso), Giorgio Pasculli (Chitarra, Sintetizzatori, Programming) e Niccolò Rocco (Batteria, Percussioni). I sette brani in inglese di Editing a Dream, il primo album ufficiale a dieci anni dalla nascita della band milanese, sembrano nascere da una sorta di intimità profonda, un duetto che esce dalla stanza e arriva a fondersi anche con l'ascoltatore. Il disco, impreziosito dal mix di Taketo Gohara e Giorgio Pasculli, è l'espressione della ricerca musicale del gruppo tra sonorità alternative capaci di unire input analogici e digitali, dando forma a un interessante ibrido tra l'elettronica sperimentale e lo shoegaze.
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La recensione Editing a Dream di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-12-13 10:35:56
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