Un concept metal eclettico e ben prodotto, che scricchiola sotto il peso della sua ambizione
Da una delle province dall’aura più metal d'Italia, Carbonia Iglesias, arriva il secondo capitolo di una concept saga a firma di Weird Blends, una one man band che gode di tutti i pericolosi privilegi dei progetti a firma unica. Diciamo pericolosi privilegi perché, da un lato, un polistrumentista e tecnico del suono e con le capacità di Davide Triolo può fare praticamente quello che vuole, tipo trasferire su disco e senza filtri qualunque particolare mistura di generi e influenze che gli frulla nella testa: nelle nove tracce di ‘ Echoes of Consciousness, Act II’, un’impostazione sonora death metal si mescola ad un’attitudine progressive per dare vita ad un’extravaganza in cui riff orientaleggianti, atmosfere horrorcore, siparietti recitati, improvvise divagazioni jazz, tastiere ambient/trip-hop, si incontrano in paesaggi post-rock, death n’roll, sludge. Il cut up frenetico di linguaggi, più che alle normali strutture progressive, guarda all'eclettismo provocatorio in stile Mr. Bungle, alternando momenti di parossismo a sprofondamenti gravi e solenni, come in un ‘Disco Volante’ più serioso e declinato più decisamente in direzione metal estremo.
Evidentemente il frutto di una libertà creativa che non ha incontrato limiti in fase di composizione, arrangiamento e produzione, ed è da qui che arrivano tanto gli oggettivi meriti del lavoro quanto pericoli a cui facevamo riferimento in apertura: Ad un certo punto la formula stanca e soprattutto si stanca, l’alchimia delicata dell’album inizia a farsi confusa: le ultime tracce di ‘ Echoes of Consciousness, Act II’ sono indebolite da passaggi poco ispirati e legnosi, un’alternarsi sfiancante di sezioni perlopiù strumentali, lunghe e diversissime tra loro, distese di arpeggi in cui a stento si percepisce il passaggio tra tracce di durata normale e behemoth di 15 minuti (Portals), in cui la lunghezza non è giustificata fino in fondo.
Il nuovo album di Weird Bends, rimane un lavoro stimolante e di buona fattura, ricco di suggestioni e momenti intensi, ma che necessiterebbe un buon lavoro di asciugatura e forse di direzione.
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La recensione Echoes of Consciousness, Act II: PORTALS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-21 17:35:00
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