Un hard rock dallo stampo severo da inizio anni '00, distaccato nel sound e sofferto nel testo
Gli Aimless sono una formazione monzese, amano i chitarroni corposi e che fanno la voce grossa, amano ciò che fuoriesce dal calderone musicale che è nato con la fine degli anni '90, quel modo alternativo di interpretare l'hard rock, che si spingeva ai limiti del metal, ma mai oltre. SLOTH, pubblicato a marzo scorso, entrava con convinzione nel solco dei Linkin Park più severi ed epici, e rompeva il muro dell'emotività in maniera abbastanza convincente. Il loro nuovo singolo, NO ROOF, è un tentativo più rischioso ed estremo di stare un passo indietro col cuore, e un passo avanti con la solidità sonora.
In questa nuova fatica gli Aimless tentano di far colare dal testo un senso di irrequietezza e di prigionia, derivante probabilmente dal lockdown del biennio 2020-2021. Si tratta di un periodo passato certo, ma che rimane impresso nella memoria emotiva, e soprattutto che inizia a emergere in modo sempre più spinto nelle narrazioni degli artisti, dal cinema alla musica. Che si tratti di una mascherina in una scena di un film o di un'allusione al non poter uscire di casa in una canzone, storciamo il naso per i ricordi evocati, e ci rendiamo conto che ormai tutto ciò fa parte del nostro bagaglio culturale collettivo.
In NO ROOF la sofferenza è molto maschia, muscolare, spinta dai distorsori esasperati, dalle urla nel ritornello e dai proverbiali pestoni sulle pelli. Tutto molto canonico ma ben fatto, e nonostante la veemenza ricercata nel sound non si sobbalza più di tanto, assistendo con piacere ad un compito ben eseguito.
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La recensione NO ROOF di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-10-13 00:00:00
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