Disco a lenta lavorazione che getta ponti fra un prima e un dopo: alt-rock che trascina una wave personale e immediatamente impattante
Una storia che inizia nel 2018 e oggi trova un completamento: per LACOSA i tempi sono finalmente maturi ed il disco omonimo vede la luce con il supporto della label Dischi Soviet Studio.
Nove tracce per una tracklist che risulta plasmata tra il 2019 e il 2022: un tempo lungo, le cui maglie sono state ulteriormente allentate dalle ben note convergenze pandemiche. È inevitabile pensare a quanto suonato in questa proposta d'ascolto come un ponte gettato fra un prima e un dopo, tra mondi simili ma a loro modo diversi, tra recording session che si sono susseguite con tecnologie e approcci a loro modo complementari: ne risulta, all'impatto coi timpani, alt-rock che trascina una wave molto personale, fatta di coltri digitali inframmezzate da fendenti analogici. È come addentrarsi in uno scenario ignoto, ma fin dal primo istante impattante e pregno di carisma.
Il tempo lascia i propri segni, nel bene e nel male: questo progetto che arriva da Cittadella riesce a prodigarsi nella release di un album immediatamente riconoscibile, con le idee chiare e la voglia di condividere un modo di fare (e ascoltare) musica distante dalle dinamiche discografiche del presente. Il tempo, in questo caso, ha fatto emergere quanto di buono andava custodito in lenti processi di maturazione.
Avanti così, con l'auspicio di non risentirci fra altri cinque anni.
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La recensione LACOSA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-10-20 00:00:00
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