Davide Cairo con Borders realizza un disco bizzarro, nel senso migliore del termine
Davide Cairo con Borders realizza un disco bizzarro, nel senso migliore del termine. Non posso, proprio, iniziare che con questa frase, me ne rendo conto un pochino sibillina la recensione di un lavoro che mi ha da un lato stupito e dall'altro reso inquieto, sempre nell'accezione più positiva di questo termine. Già perché siamo davanti a una composizione sonica di rara ambizione, un disco che edisonnoside aka Davide Cairo realizza con un solo e unico obiettivo: fare la musica che gli piace. E ascoltando tracce come "Notte" o, la mia preferita, "Praise" si comprende bene quali siano state le direttive, in fatto di composizione. Una libertà, piuttosto radicale, nel sottrarre ogni tipo di elemento superfluo ai suoi arrangiamenti, che si parano davanti a noi quasi scarnificati, un'elettronica che si mischia ad un ambient sempre molto rarefatto, gassoso, quasi impalpabile nella sua, comunque, presenza attorno a noi.
Per questo un album come questo, per forza di cose, impone "uno sforzo in più" all'ascoltatore di turno: bisogna infatti porre massima attenzione in questi componimenti che, solo apparentemente, potrebbero essere derubricati come "tutti gli uguali gli uni agli altri" e invece, dentro, presentano differenze e alterità insondabili. Un album difficile, lo avrete capito ma anche molto sfidante; da ascoltare, insomma.
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La recensione BORDERS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-10 00:00:00
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