Una voce solida e un album rap intenso e ben prodotto
Le tematiche e i riferimenti delle otto tracce di ‘Il Diario Di Un Suicida’ li troviamo spesso nel rap, così come troviamo approcci vocali simili, al punto che non ci sembra di fare un torto se diciamo che ‘Il Diario Di Un Suicida’ potrebbe essere uscito dalla produzione del Salmo più depressivo e intimista.
Prendiamo anche il buono di questo paragone: V3N3R3 scrive e padroneggia bene le barre, autoproduce i suoi beat ed è in grado di usarli per muoversi con relativa fluidità tra accenni rock (Ho Bisogno Di Vincere), dub (Mi Chiedo Cosa Non Va), trap scura (Schiavi Del Passato, Se Canto), rap più scanzonato (Che Effetto Fa). Quello che invece non si trova spesso è un interprete convincente come il rapper pugliese: graziato da madre natura per il timbro ruvido e caldo, accentuato dall’attitudine da rapper “heavy”, sentire rappare V3N3R3 è semplicemente un’esperienza sonora gratificante.
Non a caso l’intro a cappella, più un unicum che una rarità nella prassi rap, invece di essere l’azzardo auto compiacente che poteva essere risulta il momento più intenso e magnetico del disco. Aspettandoci inconsciamente di ritrovare la stessa magia nel prosieguo della tracklist, purtroppo non l’abbiamo trovata, ma la confezione e l’intensità di ‘Il Diario Di Un Suicida’ ne fanno comunque un album solido e quadrato.
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La recensione Il Diario Di Un Suicida di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-14 18:44:44
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