Disco profondo e articolato, che sviluppa quanto proposto nel primo capitolo: la prova d'ascolto è interessante, e lascia fiduciosi in vista di quanto arriverà di inedito
Prosegue lo sviluppo di un concept preciso per NIGHTVISIONS, progetto electro pop animato da Roberto Remondi: in pieno autunno, è tempo del secondo volume di "WE ALL DIE IN 2049", distribuito in totale indipendenza discografica.
Dodici canzoni che animano una tracklist finalizzata a espandere i concetti (e i registri espressivi) impostati nella prima release: le sonorità diventano ancora più fluide e disinvolte, e dalla profondità ed enfasi tipicamente autoriale non è una sorpresa sconfinare i campi del funk, della musica suonata che coinvolge le pulsioni primordiali del fruitore. L'opera è organica, articolata e interessante in ogni stratificazione, restituendo al fruitore la sensazione di attesa e di interesse (oltre che di incertezza) tipica dei dischi che non allentano neanche per un istante il filo della tensione.
Passi avanti (e non c'era alcun indizio per pensare il contrario) verso una visione della musica sempre più a fuoco: il polso creativo è saldo, e si notano quanto i trascorsi siano fruttuosi e importanti. Da parte nostra, totale fiducia in vista della musica che verrà, perché questi brani non sono solo performance esecutive, ma un modo di vivere questa forma d'arte lontano dalle consuetudini e tendenze discografiche del presente.
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La recensione NIGHTVISIONS - WE ALL DIE IN 2049 PT. 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-12-11 17:05:43
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