Non tutta fila, ma quando parte c'è della poesia in questo disco
Aspettando Ribot di Roberto Benatti è un album che mi ha messo in crisi, a più riprese. Già perché questo lavoro del cantautore lecchese se da un lato mi è parso un po' troppo amatoriale per essere preso davvero sul serio, dall'altro ha dentro sé delle piccole-grandi perle di cantautorato "puro" che spesso mi hanno fatto vacillare nel mio giudizio. Anzi, che dico vacillare: momenti come "Tu dove sei" o "Il valzer degli animali di papà" sono, almeno per me, delle piccole-grandi gemme di cantautorato che, alla fine, mi hanno, diciamo così, aiutato a modificare il mio giudizio, definitivamente. Già perché, almeno all'inizio, la formula di un cantautorato molto classico, con arrangiamenti tutto sommato semplicissimi, non è che mi avesse così tanto convinto, fino a farmi rendere conto, almeno in un paio di circostanze, che le tracce con cui si apre questo lavoro non mi parevano così a livello.
Poi sono arrivate le due canzoni di cui sopra ed ecco che il giudizio, ma anche il mio atteggiamento è mutato: non dico che sia tutto perfetto qui, non lo è mai e poi mai "nella vita", ma quando si ingrana si va che è una meraviglia. "Ho vissuto, per tre anni, a fianco dell’Ippodromo di San Siro. Eppure, non so per quale ragione, dalla mia finestra al primo piano, che permetteva di superare con lo sguardo il muro che si alza tra via Diomede e le piste, non si è mai visto un cavallo".
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La recensione Aspettando Ribot di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-12-12 07:58:48
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