Sembrava la fine e i fantasmi ballavano in mezzo a noi, era una capoeira elettronica silenziosa ed elegante, nel centro storico di una città borghese che è già morta ogni sera alle ore 21.
Sembrava la fine per noi che siamo Isole imperfette e non ne azzecchiamo una manco per sbaglio.
Sembrava la fine quando alcune note di piano hanno richiamato una canzone intima e lenta, caduta in un anno tremendo, in mezzo alla fine del mondo.
Sembrava la fine, il caos era tutto ma siamo qui e c'è ancora tempo.
Sembrava la fine in tangenziale, ma un duetto alla radio è venuto a salvarci finché non è tornato il lunedì.
Sembrava la fine, era solo uno stallo, un duello con il domani che sembrava non voler arrivare mai più, per farci un dispetto.
Sembrava la fine, volevamo sparire, o perlomeno teletrasportarci, e invece eccoci qua, ad ascoltare ancora buona musica, anche se non basta.
Le otto canzoni del nuovo album dei Soviet Malpensa, nati tra Milano e Varese, sono germinate una prima volta più o meno tra il 2018 e il 2019, hanno trovato un completamento tra il 2020 e il 2021 grazie al tempo fermato dalla pandemia, per essere azzerate qualche mese dopo. Infine sono risorte con la produzione, il mixaggio e il mastering di Andrea “Sollo” Sologni dei Gazebo Penguins (presente anche al synth e al basso) e Lorenzo Borgatti (synth e chitarre). Alle voci e agli strumenti del quintetto (sintetizzatori, chitarre, basso, batteria, batteria elettronica, programming) si uniscono altri amici musicisti, creando un lavoro corale che sposa elettronica, rock e pop in una maniera piuttosto originale e interessante per il panorama del Belpaese.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.