La musica contemporanea mi butta giù è il terzo album d'inediti del cantautore romano Mirko Mancini in arte Mirkoeilcane, nel nome di Franco Battiato.
Il disco contiene dodici brani e due ospiti come il comico Giobbe Covatta che firma il monologo Secondo Giobbe, una sorta di vangelo neapolitan blues, e Daniele Silvestri che mette la voce in Serie B, oltre a collaborare agli arrangiamenti e alla co-produzione di In equilibrio.
In effetti vincere il premio della critica “Mia Martini” e quello per il miglior testo “Sergio Bardotti” con il brano “Stiamo tutti bene”, presentato nella sezione Nuove Proposte del 68esimo Festival di Sanremo a cui poi è seguita la Targa Tenco 2018 per la “Miglior canzone”, può portare forse a un periodo in cui è difficile rimanere in equilibrio.
"Tanto è musica leggera, leggera come una bugia, vuole canzoni da scordare, vuole parole da buttare via, vuole una faccia da osannare, da crocifiggere e insultare per qualche mese di discografia, vuole un amore da una botta e via", dice Leggera in un soffio di poesia sincera.
Ma in questo disco c'è l'amore delle ballate Circa una storia e Qui, c'è l'amore finito funky di Non mi ricordo più, c'è il pop dall'ironia intelligente, c'è lo storytelling raccontato con il fascino eterno del cantastorie (Giovanni, Gesù, Il nipote di Giovanni), c'è Caro amico ti scrivo che nuota tra le lacrime della nostalgia di uno stornello lento e amaro.
Poi soprattutto c'è Mirko che prende posizione in maniera delicata e decisa su questi tempi e sui "colori" delle persone, c'è Mirko che se ne frega del mainstream e delle classifiche: "Meglio i sorrisi di questa periferia, di una classifica che il vento se la porta via" (Venissero a cercarmi).
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