Tutte le sfumature che in Pretty Clochard facevano intravedere un'attitudine punk nella produzione musicale di Kronny Valens sono state parzialmente spazzate via in favore di un hard rock con chitarroni d'altri tempi, che sfocia nel metal nella parte finale. PANIC ROOM - rigorosamente in maiuscolo, per evidenziare ancora di più la violenza del sound e delle intenzioni - è un singolone che fa molta caciara, e che ha anche un paio di momenti convincenti, tra un tentativo e l'altro di farsi notare a suon di distorsioni.
La costante della musica di Kronny Valens ad oggi rimane la poca chiarezza, il famoso "Cosa vuol fare da grande?" che aleggia nella testa di chi ascolta. Perché un conto è amare le tinte forti e tutto ciò che comporta un distorsore sulla chitarra elettrica, ma un po' di ordine, anche nel caos primordiale, ogni tanto fa bene.
E sia ben chiaro, la prima parte di PANIC ROOM è assolutamente convincente, forse anche qualcosa di più, perché la potenza della strofa è notevole ma anche di grande controllo. Poi succede qualcosa, e sarà il ritornello confuso, il "po-po-po-po" che lascia davvero a desiderare, o il break di chitarrozzi metalloni, o tutto questo messo assieme, ed ecco che subentra la sindrome del "bravo che non si applica fino in fondo". Kronny Valens ha le idee chiare e molto buone, ma sembra che a volte il suo limite sia chiudere in fretta il lavoro, non aver la pazienza di sbattere la testa contro il muro una volta in più per trovare le giuste soluzioni. Fa tutto parte della crescita di un artista, noi siamo qui ad aspettarlo.
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