Instabile e per questo affascinante
Il fotografo, pittore e musicista Marco Giambrone, aka Silent Carnival con My Blurry Life realizza, a mio avviso, un'operazione al tempo stesso semplice e complessa. Mi spiego meglio. Questo disco, che mescola echi dark con un sostrato di folk sperimentale, è un album interessante che riesce nell'impresa di suonare, giustappunto, semplice&complesso al contempo. Semplice perché, dal punto di vista delle sonorità, lo sperimentalismo è comunque sempre in secondo piano e quindi i pezzi qui contenuti, pezzi come, ad esempio "Circle" sono, più o meno, alla portata di tutti.
Tuttavia, e qui si inserisce il mio discorso sulla contemporaneità di fattori magari discordanti, questo è un lavoro anche complesso perché complesso (e ambizioso) è il fine ultimo, ovvero raccontare l'instabilità: “L’instabilità è la chiave di lettura di questo disco. Del sentirsi ovunque fuori posto, estraneo a tutto e a tutti. È stato scritto in prima persona e, si, non è altro che la lunga confessione di una vita a tratti sfocata".
Proprio da questa dichiarazione di Giambrone ne consegue il senso del titolo, quel "Blurry" che è la quintessenza del lavoro. Non sempre l'artista siciliano riesce a tenere assieme queste due anime discordanti e, specie nella prima parte, il disco pare un po' scollato. Tuttavia, quando si tiene assieme, non è sfuocato, anzi, è centratissimo.
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La recensione My Blurry Life di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-19 08:16:40
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