Zove firma un elegante ibrido tra pop e trap, forse troppo intrappolato nella sua forma per convincere fino in fondo
Sembra un vapore blu, impercettibile ma dall'odore forte, Øcchi, nuovo singolo di Zove, artista milanese che ondeggia tra il pop e la trap in un modo quasi totalmente ibrido. Non ci sono punti di riferimento ascoltando la sua musica, tutto scorre perdendo e riacquistando forma. La stessa forma.
Perché se da un lato è interessante il magma sonoro fatto di parti sintetiche - abbastanza canoniche - sommate tra di loro, il problema principale sta nella monotonia, nella mancanza di un sussulto, di una variazione, anche minima. E non si tratta solo di stile e di composizione, ma anche di comprensione delle parole. Øcchi è un calderone di suoni in tutto e per tutto, anche per quanto riguarda la voce, che scandisce versi quasi del tutto incomprensibili.
Forse è una questione di energia, forse di prospettiva, tutta concentrata sul sé e quasi per niente sul mondo esteriore, fatto sta che Zove ha grandi potenzialità per diventare un interprete notturno, dark ma non banale. Prima ancora di raffinare e rendere più sexy il suo pop sembra esserci proprio bisogno di sputare fuori qualcosa, liberarsi di una tensione creativa che lo tiene costretto dentro un a forma, apparentemente interessante, ma che già solo in tre minuti di brano si rivela essere una trappola.
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La recensione Øcchi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-14 12:04:00
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