Hard rock di rivolta, un bigino di cinque minuti sui soprusi del Sistema con la Esse maiuscola
Rockweilhertz, ossia una crasi molto fantasiosa e funambolica delle parole "rock", Rottweiler" e "hertz". La frequenza di un cane che suona i chitarroni, un autonoleggio gestito da un grande cane che ascolta sempre i Deep Purple. Ognuno si farà le sue interpretazioni, fatto sta che i Rockweilhertz sono una band abruzzese, e a parte questo nome bizzarro fanno una musica molto tradizionale, ben incasellabile nel limite che corre tra l'hard-rock e il trash metal.
Il loro nuovo singolo, Arresta il Sistema - cantato in italiano, e per il genere è strano assai - è un brano suonato sulla falsariga dei Metallica più pacati, dal sound estremamente grezzo, tagliato con l'accetta, un bigino di cinque minuti sulle ingiustizie del "Sistema con la Esse maiuscola", che taglia il campo dai delitti di mafia ai soprusi razzisti delle forze dell'ordine. Fatta eccezione per un paio di frasi leggermente ingessate nella dinamica della canzone, "un ranger di pietra, un sicario di Stato", il testo di Arresta il Sistema è didattico il giusto, non particolarmente incazzato, ma efficace nell'esporre quella che a tutti gli effetti è una tesi.
Non staremo qui a fare un trattato sulle canzoni di rivolta, sulla loro efficacia, ma sembra che al pezzo dei Rockweilhertz manchi proprio il morso definitivo, per lasciare il segno, per colpire l'ascoltatore, per metterlo immediatamente in una dialettica di dubbio. Qualche frequenza di distorsore in meno, qualche grammo di rabbia in più.
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La recensione Arresta il Sistema di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-23 09:36:00
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