Un brano pop studiato alla perfezione, timido nelle intenzioni ma ben eseguito
Ascoltare il nuovo singolo di Chiara Accardi, Stanca di correre, potrebbe essere annoverata tra le cose più semplici da fare al mondo. Un pezzo ben scritto, tardo it-pop in ritardo sulle tendenze, ma anche un brano facilmente inseribile in un'alta rotazione su diverse piattaforme, che non disdegnerebbe un passaggio in radio, o un buon giudizio ad un talent. Un pezzo per tutte le stagioni? Non proprio, ma per le stagioni giuste per farsi ascoltare.
Un secondo sì e uno no si ha l'impressione di star sentendo un brano già esistente, un brano che conosciamo a memoria. Quella voce, quel modo di cantare, quell'effetto iniziale sulla chitarra, quello sviluppo ritmico incalzante ma mai danzereccio, pacato e accogliente. Stanca di correre è frutto si uno studio condotto alla perfezione, si rimbalza le influenze di Levante e Francesca Michielin, del cantautorato acustico più minimale e del mainstream pop, e tutto sommato funziona anche, lasciando un buon sapore in bocca, grazie a un testo che fa trasparire un'anima gentile.
Ma in tutto questo essere giusto quello che sembra mancare è proprio Chiara Accardi. Di lei, della sua personalità, in questi tre minuti abbondanti non si riesce a intravedere granché, sovrastata da formule, da modi di fare, da intenzioni altrui applicate alla sua voce, un gran tesoro da sfruttare alla grande. Aspettiamo il coraggio di una cantante che può iniziare davvero a sbocciare.
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La recensione Stanca di correre di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-27 09:37:00
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