Arpia Terramare 2006 - Rock, Progressive, Metal

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Gli Arpia hanno prodotto un album, “Terramare”, che è uno strano ibrido. Una terra di mezzo tra le sferzanti bordate chitarristiche del metal e le magniloquenze atmosferiche del progressive, con un pizzico di etnofolk italiano vecchia scuola. Un disco, quindi, che sembra fuori tempo massimo rispetto a quanto è successo in musica negli ultimi vent’anni. Il che non è neanche un male. Perché da un certo punto di vista è bello che ci sia gente che prosegue per la propria strada, senza facili concessioni alle tendenze.

Il problema, però, è che le formule usate dagli Arpia, comunque, denunciano una stanchezza creativa che la padronanza tecnica degli strumenti non riesce a mascherare. E la voce del cantante Leonardo Bonetti, benché dotata di un’estensione notevole, risulta quasi avulsa quando il contesto si fa violento, mentre è troppo melodrammatica quando le atmosfere si fanno più melodiche.

C’è ancora da lavorare, quindi, affinché certi arrangiamenti perdano qualcosa in formalismo e guadagnino in emozione.

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La recensione Terramare di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-02-01 00:00:00

COMMENTI (5)

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  • galvani 17 anni fa Rispondi

    gli arpia hanno fatto un disco bellissimo e non c'è un brano che delude - ottimo

  • salvocristallo 17 anni fa Rispondi

    Dimenticavo Monsieur Verdoux: grandioso!


    (Messaggio editato da salvocristallo il 21/02/2007 13:59:52)

  • salvocristallo 17 anni fa Rispondi

    Non sono d'accordo con Manfredi. Non c'è niente di formalistico in Terramare e non riesco a capire come non abbia colto l'emotività profonda di momenti come Umbria, Luminosa e Rosa. Non tutto il disco è su quei livelli, ma ragazzi, andatevelo ad ascoltare e poi fatemi sapere.
    Salvo

  • eliavolante 17 anni fa Rispondi

    Verissimo. Grande disco di una band sconosciuta. Emozionante.

  • george 17 anni fa Rispondi

    Album interessante e fuori dagli schemi