Un progetto che arriva da Lamezia Terme e pone al centro la musica, l'atto creativo, senza perdersi troppo in note biografiche: Sistemi Computazionali ci invita a cliccare sul tasto play evitando indugi, e arriva immediato il momento di approcciare "Una vita al buio", singolo di recente pubblicazione in totale indipendenza.
Meno di quattro minuti d'ascolto per una proposta che approccia i timpani del fruitore in forma di dialogo, di narrazione del fuggire dal mondo al fine di schermarsi dalle responsabilità e dai brutti momenti. Le tessiture acustiche incontrano una certa attitudine blues, un modo di cantare i dolori che trova ottimi riscontri in giro per il mondo. Questo progetto parte dall'Italia per innestarsi su una scia di pubblicazioni molto più globali e temerarie, che non intendono precludersi orecchie (e menti) sensibili ad apprezzare quanto proposto oggi.
Una canzone a volte può dire poco, mentre in questo caso c'è tantissima eloquenza: il più recente episodio discografico di Sistemi Computazionali ci restituisce un registro espressivo maturo e molto a fuoco riguardo il proprio modo di fare arte. Da parte nostra fiducia (e crescente attesa) in vista della musica che verrà.
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