Crushed FingersCrushed Fingers2023 - Rock, Pop rock

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Il rock dei Crushed Fingers è elementare ma ben eseguito, a tratti serioso

C'è allo stesso tempo tanta confusione e tanta decisione nel primo disco dei Crushed Fingers, formazione bergamasca di ventenni, o giù di lì. Confusi come solo si può essere a vent'anni, con poche armi a disposizione per difendere la propria musica, ma decisi in modo quasi arrogante nell'esecuzione di una manciata di brani, quasi per nulla irresistibili, ma in qualche modo venduti bene.

Confusi come sanno essere ancora oggi i Maneskin, basculanti tra l'italiano e l'inglese in modo ambiguo, e senza far capire soprattutto quale sia la lingua prediletta con cui scrivere. Ma il gruppo di Damiano e compagnia, i paladini del ruok italico sono un faro anche stilistico per i Crushed Fingers, che se in Torna da me citassero Marlena non si scandalizzerebbe nessuno. La ballad è stracciata, un po' pacchiana, ma segue un copione perfettamente rodato da altri in precedenza.

Crushed Fingers è un disco minimale nella sua durata - appena 25 minuti -, che funziona maggiormente nella sua parte anglofona, riservata ai primi due brani, AbsurdU Try, rock elementare ma efficace, e che trova il suo vero picco in Stupido, traccia stringatissima in cui la quota pop riesce a sporcare i distorsori delle chitarre, per rendere finalmente il tutto meno serioso e impostato.

Oltre ad alcune ovvietà in fase di scrittura e a una forma stilistica che per forza di cose ancora deve andare a definirsi, il vero problema dei Crushed Fingers sembra essere lo sguardo sulla musica, quel "credersela un sacco" che si trasforma in impostazione rigida. Basterebbe lasciare andare un po' tutto, sciogliere le briglie. Noi li si aspetta, ben volentieri.

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La recensione Crushed Fingers di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-21 12:00:00

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