GROOVEGANG, un ammasso di persone che ondeggiano, sculettano con moderazione e ballano compiendo dei minimi passettini laterali. La squadra degli amanti del basso suonato a colpi di slap, delle sospensioni di ritmo che lanciano i dieci secondi successivi nell'universo popolato dai redivivi di Motown. Il nuovo singolo dei Funky Lemonade è la ricostruzione, sotto forma di plastico - o di acquario - di un luogo abitato da una fauna simile.
I dettagli sono meticolosamente curati, a partire dal synth iniziale, ibernato negli anni '70 e scongelato per l'occasione, lucente e dalla brillantezza inaspettata. Funziona tutto alla grande in GROOVEGANG, soprattutto la lingua italiana, di cui ci si accorge più o meno al terzo ascolto, perché non è così usuale trovarla incastrata così bene in questi ritmi, che hanno bisogno sempre di grande dinamismo.
Quella dei Funky Lemonade è musica già sentita in centinaia di salse diverse, ha un approccio sorridente che rischierebbe di spegnersi molto presto, se la band bergamasca non avesse dalla sua una formazione di grandi musicisti, pronti da un momento all'altro a sprigionare in modo diverso l'anima di questo famigerato groove, di cui cantano. GROOVEGANG funziona e rimane convincente pur non esaltando in alcun modo, ma forse è la pecca di questo funk preciso e lineare, rimanere tarpato nelle versioni in studio, o meglio aver bisogno di un palco e di molti decibel per spiccare davvero il volo.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.